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Evangelista confermato alla ”guida” della Fim Cisl. Ma per Melfi serve un grande motore…


…che l’Italia non ha perchè, aldilà della buona volontà e degli annunci governativi, continuiamo a restare senza un piano industriale con contenuti e priorità che investano in innovazione, tutelando un patrimonio di tradizione e di risorse che stanno finendo in mani stranieri. E Stellantis ne è la conferma, con Il polo dell’auto di Melfi svuotato dell’indotto e con nuovi modelli ( tra elettrico e ibrido) che non si sa ancora quale impatto avranno sul mercato italiano ( perplesso sull’elettrico, circa costi, affidabilità eccetera), europeo ( in ritardo rispetto alle sfide delle imprese cinesi (senz’altro competitive) e mondiale, dove peseranno i dazi del ”diktat” statunitense dell’amministrazione Trump e del ministro pluripotenziario Musk. Per Gerardo Evangelista riconfermato alla guida della Fim Cisl di Basilicata è una sfida in salita, con un fari puntati su Roma, Melfi e le sedi internazionali di Stellantis dove risiedono le ‘teste pensanti” della programmazione e degli investimenti. Dovrà farlo con la riconfermata segreteria , composta da Giovani La Rocca, Giovanni Ottomano, Sebastiano Valiante e Vittorio Agnese. Per la ripresa di Melfi, alle prese con licenziamenti e cassa integrazione, servono numeri e modelli vincenti che riportano a scelte di politica industriale rimaste nel limbo. Se il mercato continua a non essere entusiasta per modelli elettrici e ibridi, preferendo veicoli a trazione termica con alimentazione a gasolio, benzina, gpl e metano un motivo ci sarà quanto a convenienza. Perchè non lasciare a Melfi produzioni e una linea che possa avere mercato? Dr, Kia e altri lo stanno facendo. Si continua a restare nell’incertezza. Anche l’Unione Europea brilla per indecisione. La scadenza del 2035 per cessare le produzioni con motore termico slittano o dovremmo sorbirci i dazi incrociati tra Stati Uniti, Cina e Unione Europea e l’Italia che ha un canale privilegiato con l’Amministrazione Trump che fa? Si sfila? Altro che Made in Italy… Chissà che San Nicola…protettore dell’area industriale di Melfi non ci metta una buona parola

I LAVORI DEL CONGRESSO REGIONALE
Aprendo i lavori, il segretario generale Gerardo Evangelista ha tracciato un bilancio del lavoro svolto in questi anni evidenziando le molte criticità che sta attraversando il comparto metalmeccanico lucano, a partire dalla crisi del polo automotive di Melfi. «Crisi geopolitiche, transizione ecologica, digitalizzazione e trasformazioni industriali stanno ridefinendo il mondo del lavoro e, in particolare, il settore metalmeccanico, alle prese con un vero e proprio salto di paradigma: dall’economia basata sulle fonti fossili all’economia fondata sulle terre rare. La nostra regione, con la presenza di un polo strategico come Stellantis a San Nicola di Melfi, è al centro di queste trasformazioni. Dunque, oggi più che mai, serve un sindacato forte, innovativo e partecipativo, capace di affrontare le sfide del futuro e garantire ai lavoratori diritti, tutele e nuove opportunità». Evangelista ha rimarcato che «la transizione ecologica è la sfida del nostro tempo, un processo inevitabile e necessario per ridurre le emissioni di CO₂, contrastare il cambiamento climatico e costruire un modello di sviluppo più sostenibile. Tuttavia, questa transizione non può avvenire sulle spalle dei lavoratori, con la perdita di posti di lavoro o con la chiusura di stabilimenti strategici. La crisi del settore automotive necessita di risposte incisive anche a livello europeo. Proprio per questo lo scorso 5 febbraio siamo stati a Bruxelles per partecipare alla manifestazione dei metalmeccanici del settore automotive organizzata da IndustriAll Europe. Con la stessa determinazione e attenzione, vogliamo lavorare per difendere l’occupazione nelle numerose aziende metalmeccaniche della Basilicata e per dotare le aree industriali della regione di una governance capace di attrarre nuovi investimenti produttivi e attivare nuove opportunità occupazionali, soprattutto per i giovani diplomati e laureati».

L’intervento del segretario nazionale Ferdinando Uliano

Potenza, 14 febbraio 2025 – Il leader nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano (nella foto) è intervenuto questa mattina a Potenza ai lavori del XII congresso regionale della Fim Cisl. «La partecipazione è cambiamento, così abbiamo titolato il nostro slogan congressuale, è con questo spirito che i metalmeccanici stanno partecipando numerosi alle iniziative di sciopero per conquistare il loro contratto. Le associazioni imprenditoriali – ha spiegato Uliano – devono sapere che i metalmeccanici sono determinati a rinnovare il proprio contratto sia nelle parti salariali che in quelle normative. Sul Contratto Federmeccanica e Assistal stanno avendo una posizione durissima, di fatto hanno abbandonato il tavolo negoziale e non intendono riaprire la trattativa, per questo abbiamo dichiarato ulteriori 8 ore di sciopero e il blocco di tutte le flessibilità e degli straordinari».

Rispetto alla più grande realtà metalmeccanica della regione, il sito Stellantis di Melfi, Uliano ha detto: «Siamo nella fase di partenza di un nuovo piano che auspichiamo determini volumi sufficienti a riportare al lavoro tutti i lavoratori oggi in cassa integrazione. Rimane però da risolvere il problema enorme legato all’indotto e alla componentistica auto legato alla produzione delle motorizzazioni endotermiche e su cui specie qui in Basilicata abbiamo chiesto a Stellantis di assumersi una responsabilità forte e diretta. Il prossimo 11 marzo incontreremo il Governo per fare il punto sulle nuove produzioni previste a Melfi e agli impegni presi per gli altri stabilimenti. È importante fare presto nella produzione dei sette nuovi veicoli di Melfi e fare in modo che anche il primo modello in partenza in questi primi mesi dell’anno sia motorizzato anche in versione ibrida, perché non possiamo permetterci di perdere il consumatore che in questa fase è orientato più sui modelli ibridi che su quelli elettrici. E non possiamo trovarci nella situazione assurda di aver fatto un investimento importante su Melfi e di non avere la possibilità di crescere con nuovi prodotti e occupazione”.

Il segretario della Fim ha ricordato anche la grande manifestazione fatta il 5 febbraio scorso a Bruxelles: «Ci aspettiamo una inversione di rotta, bisogna rivedere il sistema delle multe sul settore auto che metterebbe definitivamente ko il settore. Servono, come abbiamo detto ai parlamentari europei, interventi concreti di politica industriale per rilanciare il settore a cominciare dall’abbattimento del costo dell’energia, potenziare gli investimenti, investire in formazione e ricerca». Uliano ha poi parlato della situazione internazionale evidenziando che «i nuovi scenari geopolitici, dalla guerra in Ucraina a quella in Medio Oriente, ma anche la situazione del Nord Africa e del Sud America, ci impongono una riflessione seria rispetto al ruolo dell’Europa, mettendo da parte anacronistici sovranismi e impostazioni liberiste. Non possiamo permetterci di mettere a rischio la nostra condizione sociale e democratica, per farlo dobbiamo prima di tutto difendere il lavoro e l’industria. Davanti alla guerra dei dazi che la nuova presidenza degli USA ha inaugurato – ha aggiunto Uliano – dobbiamo evitare che succeda quanto accaduto durante il Covid, bisogna investire sulle produzioni industriali strategiche. Il documento Draghi è un buon punto di partenza. Sulla siderurgia, ad esempio, se riteniamo che sia strategica, lo Stato deve avere un ruolo dentro la governance e l’assetto societario».



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