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Manuela Lanzarin “Il Veneto è una delle regioni benchmark nella sanità”


Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, è stata intervistata ai microfoni di Radio Veneto24, dove ha trattato diversi temi di grande rilevanza per la sanità veneta. Tra gli argomenti discussi, l’annuncio dei fondi per il servizio sanitario nazionale 2024, la situazione del cancro in regione e le misure di supporto per le donne vittime di violenza. Di seguito, la trascrizione integrale dell’intervista:

Alle undici lei sarà protagonista di una conferenza stampa molto importante perché annunciate la quota spettante alla Regione Veneto per il servizio sanitario nazionale 2024. Cosa significa, assessore?
“Alle undici faremo una conferenza stampa con l’onorevole Morelli, che gestisce la delega per quanto riguarda il governo del Cipe, il comitato interministeriale che ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi.
La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi una quota in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ma premetto che le risorse sono risorse. Ovviamente, ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità, il fatto che viviamo molto di più. L’aspettativa di vita è più alta grazie ai sistemi sanitari e alla parte clinica. Però è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi quarantanove milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci permette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo.”

La sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale. Questo è dovuto a un mix di eccellenze, come le università di Padova e Verona, e alle piccole e medie realtà ospedaliere.

“Assolutamente sì, i parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, e in tutti i ventisei distretti, è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione. Questo avviene in tutti i sessantotto ospedali e nei ventisei distretti della regione Veneto, che sono una risorsa enorme.”

A proposito di problematiche sanitarie, recentemente è emerso un dato preoccupante relativo a un’area della regione, in particolare per le patologie tumorali.
Il 4 febbraio è stata la giornata mondiale contro il cancro. In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane come le Dolomiti nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne.”

Infine, assessore, parlando di eventi internazionali, come la preparazione per le Olimpiadi e le elezioni regionali, come si sta lavorando in vista della fine della legislatura?
Si sta lavorando come sempre. La mia agenda è fitta e continuo a programmare e andare avanti, concentrandomi sui bisogni sanitari e sociali dei veneti. La politica e le elezioni sono un tema a parte, ma il mio compito è continuare a lavorare fino all’ultimo giorno, per garantire che le necessità della popolazione vengano soddisfatte. Le sfide sono tante, come la riforma della disabilità e della non autosufficienza, ma siamo pronti a cogliere le opportunità e a trasformarle in azioni concrete per la comunità.”

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La Regione Veneto ha dimostrato grande attenzione verso le donne vittime di violenza, con misure che includono l’esenzione dal ticket per le donne che necessitano di cure per traumi fisici e psicologici.
Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e abbiamo previsto un esenzione per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure. Questo è un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.”





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