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al via vertice a 11 a Parigi


Il vertice convocato dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi per decidere come procedere sull’Ucraina si รจ concluso. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha lasciato l’Eliseo per ultima, senza rilasciare dichiarazioni, dopo i premier Keir Starmer (Regno Unito), Donald Tusk (Polonia), Pedro Sanchez (Spagna), Dick Schoof (Olanda) e Mette Frederiksen (Danimarca), i presidenti Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha lasciato la riunione in anticipo.

Un vertice a 11 per reagire alla mossa di Trump

La rapiditร  con cui l’Amministrazione Trump si รจ mossa sul fronte Ucraina ha preso l’Europa alla sprovvista e il primo a correre ai ripari รจ stato il presidente francese, che ha convocato all’Eliseo il vertice a 11 per decidere il da farsi, di fronte al serio rischio che il destino di Kiev venga deciso a tavolino da Usa e Russia, senza consultare gli europei se non a cose fatte. Il summit, iniziato dopo le 17, รจ terminato poco dopo le 20.00.

Il formato del summit รจ significativo, perchรฉ la convocazione di un Consiglio Europeo informale, a 27, avrebbe comportato il serio rischio di un fallimento, visto che i leader si esprimono per consenso.

E tra i 27 il consenso, davanti all’offensiva diplomatica che arriva da Washington, non c’รจ: l’ungherese Viktor Orban non ha mai nascosto il proprio disaccordo nei confronti della linea adottata dai suoi colleghi sulla guerra in Ucraina. E oggi Orban non รจ piรน solo, dato che in Slovacchia governa Robert Fico, anch’egli su posizioni diverse dal mainstream Ue per quanto concerne i rapporti con il Cremlino.

Dopo che gli Usa hanno fatto chiaramente capire che gli europei non verranno coinvolti, almeno in una prima fase, e dopo lo schiaffo arrivato dal vicepresidente James David Vance, che ha incontrato la leader dell’AfD Alice Weidel a pochi giorni dalle elezioni tedesche, l’Europa tenta quindi una reazione e inizia a riunirsi solo tra i Paesi che hanno un certo peso militare, con l’aggiunta significativa del Regno Unito, che non รจ piรน nell’Ue ma รจ una potenza nucleare (l’unica, oltre alla Francia), anche se il suo arsenale non รจ paragonabile a quello russo. I leader europei sanno che, quando non si ha un posto al tavolo, il rischio รจ di averlo nel menu.

All’Eliseo si sono riuniti dunque con Macron il cancelliere tedesco Scholz (primo a lasciare il summit), il primo ministro britannico Starmer (arrivato per primo), la premier Meloni (giunta poco prima delle 17), il polacco Tusk, lo spagnolo Sanchez, l’olandese Dick Schoof e la danese Mette Frederiksen, oltre alla presidente della Commissione Europea, al presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e al segretario generale della Nato Mark Rutte.

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La delicatezza del momento รจ sottolineata anche dal fatto che, per ora, non sono previste ufficialmente comunicazioni alla stampa. Prima dell’inizio della riunione, Macron ha parlato al telefono con Donald Trump per una ventina di minuti, hanno fatto sapere fonti dell’Eliseo.

‘Irritazione’ di Palazzo Chigi e quella degli esclusi

Su diversi giornali oggi รจ intanto filtrata l’irritazione di Palazzo Chigi per il formato scelto, che escludeva Paesi direttamente interessati dalla guerra in Ucraina e confinanti con la Russia o con l’Ucraina, come la Finlandia, i Paesi Baltici, la Romania e altri. La presenza a questa riunione dei vertici Ue deve aver provocato qualche irritazione tra gli esclusi, tanto che il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha precisato via social che oggi รจ solo l'”inizio di un percorso” che vedrร  coinvolta l’Ue.

Ma non sono in pochi a pensare che l’Unione, con i suoi tempi di reazione giocoforza lenti, vista la necessitร  di trovare consenso a 27, si stia rivelando poco adatta all’epoca attuale, con la Storia che, anzichรฉ finire, ha ripreso a correre di gran carriera, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Scholz: “Sbagliato parlare ora di invio truppe”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha spiegato intanto di non volere una “pace imposta tramite diktat all’Ucraina” dopo aver incontrato i leader europei all’Eliseo. “L’Ucraina non puรฒ accettare tutto ciรฒ che le viene presentato, a nessuna condizione”, ha insistito il cancelliere parlando con i giornalisti all’ambasciata tedesca a Parigi. “L’Ucraina puรฒ fidarsi di noi”, ha aggiunto, sottolineando che gli europei “continueranno a sostenere” Kiev.

Qualsiasi dibattito ora sull’invio di peacekeeper in Ucraina, con la guerra in corso, รจ “completamente prematuro” e “altamente inappropriato”, aggiungeva parlando con la stampa all’ambasciata tedesca a Parigi. Scholz si รจ quindi detto “un po’ irritato” per il dibattito che si sta svolgendo “al momento sbagliato e sull’argomento sbagliato”.

Per Scholz, Europa e Stati Uniti devono continuare ad “agire insieme” per garantire la sicurezza collettiva. “Non ci deve essere una divisione della sicurezza e della responsabilitร  tra Europa e Stati Uniti – spiegava -. La Nato si basa sul fatto che agiamo sempre insieme e condividiamo i rischi. Questo non deve essere messo in discussione”.

Starmer: “Sia pace duratura, non pausa”

Qualsiasi intesa sulla guerra in Ucraina deve essere un “accordo di pace duraturo, non solo una pausa in vista del ritorno di Vladimir Putin”, ha quindi dichiarato il primo ministro britannico Starmer. In gioco, ha spiegato in una clip pubblicata sul social X, c’รจ anche “la sicurezza e la difesa collettiva dell’Europa. E qui penso che abbiamo una sfida generazionale”.

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