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Ravenna, l’inchiesta di Report: «L’ombra degli oligarchi russi di Putin sul rigassificatore»


di
Enea Conti

Le procure di Milano e Ravenna al lavoro per far luce sulle presunte infiltrazioni russe dietro alla nave Blu Sky. Il vicepresidente dell’Emilia-Romagna Vincenzo Colla: «Se così fosse, la verifica non ha funzionato bene»

All’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna manca davvero poco. Il prossimo 28 febbraio è atteso l’arrivo della nave rigassificatrice BW Singapore. Opererà a largo della città romagnola convertendo il metano dallo stato liquido a quello gassoso. Ma c’è un’altra nave che solca le acque di Ravenna su cui sono puntati i riflettori e ad accenderli sono state le Procure di Milano e di Ravenna. La nave si chiama Blue Sky, ed è impegnata in alcune lavorazioni necessarie al completamento dell’infrastruttura. Batte bandiera della Repubblica di Palau ma appartiene ad una società turca, che sarebbe controllata da due soci nell’orbita dell’ imprenditore ed ammiraglio russo Valery Kolikov. Il condizionale è d’obbligo, ma significa che a stendersi sull’infrastruttura ravennate potrebbe esserci l’ombra di Putin, cui il magnate è considerato molto vicino.

La lettera anonima

Una premessa non da poco: il rigassificatore entrerà in servizio per soddisfare il fabbisogno nazionale di gas dopo la drastica riduzione delle importazioni di quello russo, una delle tante conseguenze geopolitiche dell’invasione dell’Ucraina. Le procure si sono mosse da qualche tempo, non è chiaro se dopo che era stata recapitata una lettera anonima agli uffici giudiziari. Vale la pena spiegare perché la nave Blue Sky sia operativa al largo di Ravenna. Il rigassificatore è un’opera complessa, l’impianto funziona soprattutto grazie ad una rete di tubi che dal mare convoglieranno a terra il metano rigassificato. E la Blue Sky, che come detto batte bandiera della Repubblica di Palau, è impegnata in queste settimane nella posa sottomarina di questi tubi.   




















































La risposta di Saipem

Per avviare e concludere questa fase del cantiere, Saipem aveva indetto una gara specifica, tra il 2023 e il 2024. La società, che opera per conto di Snam, la società che di fatto sta realizzando il rigassificatore, aveva ricevuto la stessa lettera anonima recapitata alle Procure e pure a Report, e aveva avviato a sua volta una indagine interna. A rivelare il dettaglio è stata proprio Saipem che ha risposto con una nota pubblica ad alcune domande poste da Report: «Nell’ambito della fornitura di noleggio di un’imbarcazione per il Progeto FSRU Ravenna, Saipem S.p.A. ha svolto, tra luglio 2023 e febbraio 2024, una gara gestita in “Security Procedure”, modalità che garantisce la tracciabilità e la segregazione dei ruoli. Nell’ambito di tale gara, il broker Italteam Shipping S.r.l. ha presentato un’offerta per conto della società Gezegen Denizcilik Anonim Sirke, disponent owner del mezzo Blue Sky».

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

L’imprenditore Valery Kolikov

Non erano emerse irregolarità dai controlli di rito fatti da Saipem (compresi la sussistenza di embarghi o sanzioni, anche perché la nave non batte bandiera russa), e il contratto è stato assegnato direttamente a Gezegen Denizcilik Anonim Sirke. Che, come detto, è un’impresa turca specializzata nel settore del trasporto marittimo e in servizi di ingegneria marittima. Sarebbe questa, dunque, secondo Report, la società controllata da due soci vicini all’imprenditore Valery Kolikov. Al momento però, stando a fonti della Procura di Ravenna, le indagini sono state avviate nell’ambito di un modello 45, ovvero senza né indagati né ipotesi di reato formulate dagli inquirenti. Sentito da Report sul caso, è intervenuto anche il vicepresidente e assessore regionale all’Energia Vincenzo Colla. «È il rigassificatore più controllato d’Europa – ha detto – su questo caso ci sono valutazioni in mano a Snam, se ci fosse un pezzo di Putin su questo significa che non ha funzionato molto bene la verifica».

La nave Blue Sky

La nave Blue Sky è un cargo lungo 92 metri e largo 24. La sua storia è a dir poco complessa. Il sito Vesselfinder che in tempo reale fornisce indicazioni sulle coordinate di navi turistiche e cargo la colloca attualmente a Ravenna. Stando a quanto riferito da Report, la stessa nave nel 2021 avrebbe lavorato al progetto sul North Stream 2, un gasdotto non attivo costruito da Gazprom nel Mar Baltico e poi sottoposto a sanzioni. E infatti lo storico delle localizzazioni riportato da Vesselfinder «posiziona» la nave per buona parte del 2021 nei porti della Germania del Nord. È stata costruita nel 2006 e ha cambiato nome più volte. Fino al 2022 si chiamava «Blue Ship» e prima del 2012 «Sinar Tuban». Nel 2022 dopo l’introduzione delle sanzioni in risposta all’invasione dell’Ucraina la nave avrebbe battuto bandiera tedesca passando sotto la proprietà di una fondazione del governo tedesco

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18 febbraio 2025 ( modifica il 18 febbraio 2025 | 18:28)



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