Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Prestito personale

Delibera veloce

Covid, dopo cinque anni l’ospedale di Piacenza conserva ancora gli oggetti dei pazienti ricoverati: «Anche due fedi, ma di questi coniugi non sappiamo nulla»


di
Stefano Pancini

Gli effetti personali, dentro buste con l’etichetta “sconosciuto”, custodite all’interno di una cassaforte. L’Ausl: «Per alcuni oggetti non siamo riusciti a risalire ai proprietari». La storia della banconota da 50 euro con una lettera scritta a mano

Sconosciuto 1. Sconosciuto 2. Sconosciuto 3… Una litania che sembra non avere fine quella che si cela all’interno di tre scatoloni custodi all’interno di una cassaforte dell’Ospedale di Piacenza. Un serie di buste trasparenti, almeno una trentina, sulle quali campeggia in rosso l’etichetta e il simbolo “Biohazard”, che avverte del rischio biologico. All’interno occhiali, rasoi elettrici, cellulari, carica batterie, protesi dentali, braccialetti, orologi da polso e persino due fedi nuziali e una banconota da 50 euro accompagnata da una lettera scritta a mano. Tutti oggetti appartenuti a dei pazienti ricoverati e a quelli poi deceduti, durante la fase più acuta dell’emergenza Covid 19, tra marzo e giugno 2020, nelle strutture ospedaliere dell’Azienda Usl di Piacenza. Beni che non è stato possibile ricondurre ai loro legittimi proprietari e mai reclamati dai loro parenti.

Le fedi e gli appelli nel 2021

Tra questi, due fedi nuziali in oro giallo con incisi due nomi. “Da Pasqualina a Giovanni, da Giovanni a Pasqualina”, le dediche riportate al loro interno. «Siamo riusciti a riconsegnare tantissimi effetti personali ma, per alcuni, purtroppo, non siamo riusciti a risalire ai proprietari», spiega l’avvocato Elisabetta Tinelli, dell’Ufficio legale dell’Azienda Usl di Piacenza, che aggiunge: «Tra questi, catalogati come “sconosciuti”, in modo particolare ci è dispiaciuto non essere riusciti a identificare a chi appartenessero queste fedi: nulla sappiamo di questi coniugi». E sono caduti nel vuoto gli accorati appelli lanciati attraverso i mass media nell’autunno del 2021.




















































La banconota e la lettera

Tra gli oggetti custoditi, colpisce la storia di una banconota da 50 euro, accompagnata da un appunto scritto a mano, in stampatello, su un foglio bianco. «Non ci sente e non ci vede e non cammina. Ho portato apparecchi acustici con pile, dentiera e cambio», si legge. «Il messaggio è stato scritto dalla figlia di una signora ricoverata – spiega l’avvocato Tinelli – ed era indirizzato agli infermieri, che avevano in cura la paziente, per chiedere di provvedere, qualora si fossero scaricate, a sostituire le batterie dell’apparecchio acustico, servendosi della banconota per il loro eventuale acquisto. Purtroppo, però, la paziente è venuta a mancare. Quando abbiamo contattato la figlia, ci ha invitato a tenere i soldi e ad usarli per comprare qualcosa di utile in ambito ospedaliero».

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Codogno e il “paziente 1”

Sono trascorsi cinque anni da quel fatidico 21 febbraio 2020, quando tutto incominciò. Quel giorno, a Codogno, a 15 chilometri da Piacenza, venne diagnosticato il primo caso di Covid-19, il cosiddetto “paziente 1”. Quel giorno l’Italia intera scopre che il SARS-CoV-2 ha raggiunto il suolo nazionale. L’indomani è la Regione Emilia-Romagna a comunicare ai media che nel reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza si trovano ricoverati tre pazienti, tutti collegati al focolaio di Codogno: tra loro un infermiere piacentino addetto al triage all’ospedale di Codogno che si prese cura del “paziente 1”. Nei giorni e nelle settimane seguenti, lo tsunami si abbatterà con tutta la sua forza su tutto il Nord Italia. In particolare, l’incidenza dei casi è risultata maggiore a Piacenza, Cremona, Lodi, Bergamo e Brescia. 

La quarantena obbligatoria 

Le immagini di quanto successo a Wuhan, viste due mesi prima che il coronavirus contagiasse l’Italia e l’Europa, e in anticipo sullo stato di emergenza decretato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020, diverranno una realtà. Era il 21 febbraio di cinque anni fa il giorno in cui l’allora ministro della Salute Roberto Speranza diramò l’ordinanza che prevedeva la quarantena obbligatoria per chi fosse stato a contatto con persone positive all’infezione virale. Una situazione, come sappiamo, che mutò inesorabilmente con il passare delle ore con le sirene delle ambulanze che squarciavano il silenzio, segno inequivocabile dell’aumento esponenziale dei contagi. A questi numeri, resi noti nei quotidiani bollettini sanitari, faranno eco, nei giorni seguenti, quelli dei decessi. 

L’Italia e il lockdown

Il 9 marzo, sedici giorni dopo quel fatidico 21 febbraio, l’Italia si chiude in “lockdown”. Azzerate le manifestazioni, interrotti gli spostamenti, chiuse le scuole e sospese le attività commerciali. Lucidissima la frase pronunciata dall’ingegnere Luca Baldino, a quel tempo direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza, proprio nei giorni immediatamente successivi ai primi casi riscontrati nel piacentino. «Questa non è una cento metri, prepariamoci per una maratona», avvertendo tutti gli operatori sanitari che era necessario riprogrammare le attività ospedaliere, rifornirsi di dispositivi di protezione (tute anti contaminazione e mascherine), rivedere gli spazi di degenza, riadattare le camere operatorie a terapia intensiva, gestire sul lungo periodo la turnazione del personale. Furono prese decisioni dolorose, come l’interdizione degli ospedali ai familiari dei ricoverati. Ma fu proprio grazie a misure drastiche come questa che si riuscì a contenere l’onda d’urto della pandemia, evitando conseguenze ancora più devastanti. La svolta è arrivata con le campagne di vaccinazione di massa, che nell’arco di un biennio hanno portato a raggiungere l’immunità di gregge e, lentamente, il ritorno alla normalità.

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

21 febbraio 2025 ( modifica il 21 febbraio 2025 | 15:48)



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta