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Carnevale di Ivrea, le 5 curiosità che non consoci


Pronto per vivere la magia del Carnevale di Ivrea 2025? Ecco le 5 curiosità che non conosci su una delle celebrazioni più antiche e folkloristiche d’Italia!

Il Carnevale di Ivrea non è solo battaglia delle arance o maschere, carri e folklore: è una tradizione antichissima, ricca di riti e celebrazioni poco conosciute.

Il Carnevale 2025 è ormai alle porte: fai il pieno di carburante e viaggia alla scoperta delle 5 tradizioni più curiose sul Carnevale di Ivrea.

Le curiosità che non conosci sul Carnevale di Ivrea

Con ben 8 secoli di storia, il Carnevale di Ivrea è a tutti gli effetti un carnevale storico. In questo articolo, ti guideremo in un viaggio alla scoperta delle celebrazioni e dei riti – tradizionali, sì – più curiosi in assoluto.

Dalle origini della festa alla “Vezzosa Mugnaia”

Il Carnevale di Ivrea rievoca una rivolta popolare medievale, periodo cui risalgono le primissime celebrazioni. Dal 1858 il simbolo della rivolta è la Vezzosa Mugnaia, vera e propria eroina che incarna lo spirito più antico di questo carnevale storico. Al ritmo della Canzone del Carnevale “Una volta anticamente”, il fulcro della rievocazione resta la sollevazione del popolo contro un “barone” che affama la città.

Nella leggenda fu il gesto eroico di Violetta, la figlia di un mugnaio, a liberare gli eporediesi dalla tirannia, ribellandosi allo ius primae noctis (mito nato in Europa nel corso del secoli) imposto dal barone. Proprio da questa narrazione popolare trae origine la celebre Battaglia delle arance.

Il mistero del fagiolo magico

Hai mai sentito parlare della distribuzione del “fagiolo magico”? Questo elemento simbolico risale a riti propiziatori medievali legati alla fertilità e alla buona sorte. La persona che trova il fagiolo nel piatto ha una sorta di “benedizione” per l’anno a venire.

Il mito rivive attraverso le classiche “fagiolate” offerte dalla cittadinanza locale. In un mix tra cucina regionale e folklore, proprio oggi – domenica 23 febbraio – è in programma la prima fagiolata tradizionale. A partire dalle ore 9:00 i “fagioli grassi” saranno distribuiti presso le fagiolate di Montenavale, Cuj dij Vigne (via Lago San Michele), Torre Balfredo (via Grandina) e Santi Pietro e Donato (via San Pietro Martire) di Ivrea. Consulta il programma ufficiale delle rassegna e tieniti aggiornato su tutti gli eventi in  calendario!

Riappacificazione tra Rione e Borghetto: un momento storico che rivive nella rievocazione

Il Carnevale di Ivrea è una festa che, pur mantenendo intatti i propri valori più antichi, ha ridisegnato dai primi decenni dell’Ottocento ruoli, significati e rituali della propria tradizione.

È il caso della rievocazione della riappacificazione delle parrocchie di San Maurizio e di San Grato (Borghetto). La tradizione racconta che odi e rancori avessero diviso i due rioni, situati sulle sponde opposte della Dora, e che si fosse arrivati all’uso delle armi gli uni contro gli altri.

La pace, come recita il Libro dei verbali, «fu suggellata, merito e vanto delle donne eporediesi che anteponendo la loro persuasione alle armi e la gentilezza alla forza, si posero fra i contendenti e riconciliarono gli animi.»

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Ancora oggi, il dignitario rappresentante il Console maggiore di San Maurizio e il rappresentante il Bano della Croazia – la parrocchia di San Grato – si incontrano a metà del Ponte Vecchio e si abbracciano fraternamente.

Curiosità sulla battaglia delle arance, tra ruolo dei cavalli e “berretto frigio”

I cavalli, splendidamente bardati, sono protagonisti silenziosi della festa e della celeberrima battaglia delle arance. Ogni squadra di aranceri ha il proprio carro trainato da cavalli, e il rispetto per questi animali è massimo. C’è un rigido regolamento per garantirne il benessere: i cavalli vengono preparati con cura prima di sfilare.

Il famoso berretto rosso indossato dai partecipanti, invece, non è solo un accessorio folkloristico. Deriva dal copricapo simbolo della libertà nella Rivoluzione Francese ed è obbligatorio per chiunque voglia girare per la città senza essere bersagliato dalle arance. Indossarlo significa schierarsi dalla parte del popolo e rispettare le regole del Carnevale. Dunque, berretto frigio in testa se non vuoi essere bersagliato!

Cosa significa il rituale dell’Abbruciamento degli Scarli?

Uno dei momenti più suggestivi del Carnevale di Ivrea è il momento dell’Abbruciamento degli scarli delle parrocchie. Questi veri e propri tronchi ricoperti di rami secchi vengono bruciati tradizionalmente dagli Abbà alla presenza della Mugnaia Vezzosa, vero simbolo della festa, dopo la battaglia delle arance.

Tradizionalmente la Mugnaia, assisa sul cocchio dorato, quando viene appiccato il fuoco leva alta la spada simbolo del riscatto dal tiranno finché la bandiera in cima allo Scarlo non è del tutto consumata. Quanto più velocemente le fiamme risalgono lo Scarlo, tanto più la folla esclama «a brusa!.. a brusa!» in segno di buon auspicio. L’albero che brucia è il simbolo del passaggio alla primavera, metafora di nuova vita. Ecco perché non c’è offesa nel bruciare le bandiera affisse sulla cima degli scarli da ogni singola parrocchia: il fuoco rende sacro ciò che lambisce e brucia e, nello stesso tempo, gli dà nuova vita.

Articolo Modificato Il:22 Febbraio 2025



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