L’Assemblea legislativa ha approvato, con 12 voti favorevoli della maggioranza e sette astenuti della minoranza, una mozione promossa da Bianca Maria Tagliaferri (Umbra domani – Proietti presidente) e dai consiglieri dei Gruppi della maggioranza (Betti, Filipponi, Lisci, Michelini, Maria Grazia Proietti-Pd; Fabrizio Ricci-Avs; Simonetti-M5S) concernente la “inclusione dei comuni dell’Umbria nelle celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco di Assisi” che ricorrerà nel 2026.
Con questo atto viene impegnata la Giunta regionale a “attivarsi, anche nelle sedi istituzionali nazionali e internazionali, per estendere a tutti i comuni dell’Umbria le iniziative delle celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi, nella convinzione che il patrimonio dell’eredità storica, spirituale e culturale del messaggio di San Francesco d’Assisi debba essere oggi alimentato e diffuso da tutta la comunità regionale umbra, indivisa unità di 92 comuni che, secondo le specifiche, peculiari memorie francescane dei singoli piccoli e grandi comuni, in un crescendo corale di tradizioni popolari e di autentiche testimonianze documentali storico artistiche cerchino di ricreare e rivivere l’umile, concorde universalità dei gesti e delle parole di san Francesco d’Assisi”.
La presidente della Giunta, Stefania Proietti ha rimarcato che “l’obiettivo è di fare dell’ottavo centenario di san Francesco una valorizzazione dell’Umbria intera”. “La Giunta – ha detto – si è subito attivata per la costituzione di un comitato regionale che, memore del 1982 (ottavo centenario nascita), coordinerà le iniziative ed i progetti legati alle celebrazioni dell’ottavo centenario francescano che tutti i Comuni potranno elaborare e presentare. Questa importantissima ricorrenza ci ricorda che l’Umbria è tutta terra francescana”.
I consiglieri di minoranza hanno annunciato il voto di astensione in quanto nella precedente seduta era stata respinta una mozione sullo stesso tema e che chiedeva l’inclusione della città di Gubbio nelle celebrazioni francescane e perché, sostanzialmente la mozione presentata dalla maggioranza – come è stato rimarcato – metterebbe sullo stesso piano tutto il territorio regionale senza distinzione sul concreto legame storico di uno specifico Comune con la figura del Santo. “Siamo disponibili – ha detto il consigliere Arcudi – a fare un altro lavoro, anche insieme alla Famiglia Francescana, di carattere storico, bibliografico e di approfondimento per individuare quali sono i comuni realmente francescani e concentrare l’impegno istituzionale e le risorse in questa prospettiva”. Illustrando il suo atto, Tagliaferri ha sottolineato che “il valore universale dell’opera e del messaggio di san Francesco d’Assisi appartiene all’Italia intera di cui il Santo è patrono, un valore che ancora oggi parla al mondo e ai giovani assumendo un carattere ecumenico, che tuttavia mantiene il suo nucleo originario e autentico nella nostra terra umbra”. “Per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi – ha aggiunto -, con il Dpcm 27 aprile 2023 è stato istituito il Comitato nazionale per le celebrazioni che ha il compito di ‘elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura del Santo. Vengono comprese attività di restauro di cose mobili o immobili sottoposte a tutela, nonché attività di ricerca, editoriali, formative, espositive e di organizzazione e gestione di manifestazioni in ambito culturale, storico, letterario, scientifico e artistico di elevato valore, in una prospettiva di internazionalizzazione, di promozione turistica e di innovazione tecnologica nonché di attenzione agli aspetti del messaggio francescano riguardanti il rispetto e la cura dell’ambiente, il dialogo tra le religioni e la pacifica convivenza tra i popoli, al fine di divulgare in Italia e all’estero, anche mediante piattaforme digitali, la conoscenza del pensiero, dell’opera, della cultura e dell’eredità del personaggio’. Non vi è in Umbria città, borgo, villaggio ove il Santo non abbia lasciato testimonianza della sua presenza e delle sue opere, a partire dalle tracce lasciate lungo il sentiero che da Assisi l’ha portato a Gubbio l’indomani della sua spoliazione. Nel 1982, in occasione dell’ottavo centenario della nascita di san Francesco, la Regione Umbria ha istituito un Comitato regionale quale organismo di coordinamento delle iniziative programmate per l’occasione. Già in occasione delle celebrazioni francescane del 1926 e del 1982 le iniziative, pur avendo il proprio centro originario e principale nella città serafica, si sono svolte in varie città dell’Umbria e particolarmente, nel 1982: Assisi, Narni, Perugia, Foligno e Orvieto, che furono sedi di attività espositive di grande rilievo, insieme con Gubbio, città in cui fu elaborato e realizzato un vasto programma di celebrazioni di eventi. La Famiglia Francescana ha inteso celebrare la ricorrenza del 2026 facendola precedere, come parte integrante, da un articolato programma di celebrazioni centenarie che, dalla ricorrenza del primo presepe a Greccio nel 2023 all’imposizione delle Stimmate nel 2024 alla composizione del Cantico delle Creature nel 2025 conducono all’evento della morte del Santo quale evento di assoluta portata universale. L’attuale amministrazione regionale, presieduta dal già sindaco di Assisi, si è subito attivata per la costituzione di un Comitato regionale che, memore dell’analogo del 1982, coordini le iniziative e i progetti legati alle celebrazioni dell’ottavo centenario Francescano che i Comuni potranno elaborare e presentare. La spinta propulsiva derivante dal turismo religioso, culturale e artistico dovrebbe interessare l’intero territorio regionale a beneficio di tutti i comuni”. “Questa mozione ci sorprende – ha detto Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) -, in quanto ne abbiamo presentata una nostra nell’ultima seduta consiliare, aperta ad emendamenti ed approfondimenti per essere condivisa con la maggioranza e per cercare di ampliare questa straordinaria esperienza delle celebrazioni francescane ai territori francescani, dando una identità profonda al percorso. La scelta di Gubbio era la più naturale, perché dopo Assisi la città più francescana dell’Umbria è proprio quella eugubina. Lo spirito della nostra mozione era di coinvolgere i comuni realmente e concretamente francescani rispetto ad una prospettiva così importante di valorizzazione del territorio. Il non aver approvato la nostra mozione ha creato un’ampia discussione non solo a Gubbio, ma in tanti territori dell’Umbria, ci sono molti comuni che hanno un legame profondo con san Francesco, ma non tutti. Quindi non condividiamo il vostro documento che mette tutti i comuni sullo stesso piano. Siamo disponibili a fare un altro lavoro, anche insieme alla Famiglia Francescana, di carattere storico, bibliografico e di approfondimento per individuare quali sono i comuni realmente francescani e concentrare l’impegno istituzionale e le risorse in questa prospettiva”. Stefania Proietti ha sottolineato che “la Giunta regionale si è subito attivata per la costituzione di un Comitato regionale che memore dell’analogo del 1982 coordinerà le iniziative ed i progetti legati alle celebrazioni dell’Ottavo centenario francescano che i Comuni potranno elaborare e presentare”. “La stessa allora assessore regionale Paola Agabiti – ha aggiunto – vedeva, come noi, una grande occasione per ricordare che l’Umbria è tutta terra francescana. Si parla tanto di Cammini come lancio di un nuovo turismo ed accoglienza ed il cammino e la via di Francesco passa per moltissimi comuni e la nostra forza è vedere questa ricorrenza con spirito di unità che le Famiglie francescane per prime ci hanno propinato. Ci sono anche città non umbre che si uniranno all’Umbria in uno spirito francescano. La soluzione non è quella di innescare divisioni, ma fare una grande operazione di unità. Tutto ciò non esclude la valorizzazione ed il finanziamento di iniziative che a Gubbio sono già partite. L’obiettivo è di fare dell’ottavo centenario di san Francesco una valorizzazione dell’Umbria intera. Auspico che questa mozione possa essere approvata all’unanimità. Parlando di San Francesco, sicura di farmi interprete di ognuno di noi e dell’Umbria intera, esprimo un sentimento di buon augurio a Papa Francesco che proprio del nostro santo porta il nome”. Per Enrico Melasecche (capogruppo Lega) “quella presentata precedentemente da Arcudi era una valida iniziativa”. “È vero che l’Umbria è Francescana – ha aggiunto -, ma lo è anche la Toscana o il Lazio, è importante capire ragionevolmente le iniziative concrete da realizzare visto che non ci sarà la possibilità di spargere miliardi. Servono risorse che possano giovare all’Umbria. Questa vostra operazione è di tipo politico. Ci sono posti che più di altri san Francesco ha attraversato perché legati alla sua predicazione, per dare il suo messaggio rivoluzionario. Non si è voluta dare soddisfazione a Gubbio che aveva chiesto un riconoscimento specifico. Dando la stessa identità francescana a tutti apparirà realmente francescana solo la città di Assisi. Ci asterremo perché avremmo voluto vedere concretezza nel riconoscimento dei comuni dove San Francesco ha lasciato una profonda testimonianza della sua opera”. “Il consigliere Arcudi, con la sua mozione – ha sostenuto Laura Pernazza (capogruppo Forza Italia) -, aveva messo in evidenza che San Francesco non è solo Assisi. Peccato che di fronte alla sua disponibilità di emendare la sua mozione che non voleva essere soltanto pro Gubbio, si è respinta la sua disponibilità preferendo la presentazione di una nuova mozione che allarga a tutta l’Umbria le celebrazioni. La sensazione è che vi volete prendere il merito di un’iniziativa promossa da altri. Per questo modo di fare ci asterremo sull’atto”.
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