Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

L’accusa di Nancy Dell’Olio «Da Pugliapromozione un bando a misura per me»


«Vorrei che qualcuno, oltre a coprirsi il capo di cenere e scusarsi ufficialmente, si dimettesse. In primis il presidente: dovrebbe chiederlo il suo partito». Nancy Dell’Olio è irritata, delusa ma non perde la tenacia di andare in fondo a una vicenda che sembra averla colpita duramente. «Non finirà qui», promette al telefono, contattata dal Quotidiano di Puglia, dopo aver raccontato la parabola discendente che l’ha vista passare da nome di punta di Pugliapromozione, designata da Michele Emiliano come «futura presidente dell’ente», alla delusione delle promesse tradite.

Avvocata, partiamo dal bando del 2019, quello che le permise di entrare in Pugliapromozione come esperta senior per le attività di pubbliche relazioni per i pugliesi nel mondo.

«L’ho visto per decisione del presidente, una sorta di manifestazione di potere. Probabilmente per creare ancora più effetto sulla sottoscritta e chiaramente perché il presidente si sentiva abbastanza in difficoltà e in colpa»

Quando lo avrebbe visto?

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

«Il 29 maggio a cena, Emiliano se lo fece inviare e me lo mostrò chiedendomi se potesse andare bene. Ed è un fatto gravissimo. Il bando poteva andare bene, certo era stato fatto a misura per me anche se aperto ad altri. Doveva permettermi di assolvere a tutte le necessità che servivano a Puglia promozione e alla Regione Puglia. Non mi andava bene che durasse sei mesi perché in questo tempo, anche se con la promessa che potesse essere prorogato, di cosa potevo occuparmi? La sera in cui il bando mi fu mostrato il presidente mi fece sorridere, mi provocò tenerezza. Ma rimasi anche irritata».

Quali erano i piani che le avrebbe prospettato Emiliano?

«Tutto non doveva cominciare in questo modo. Il bando era già un piano B rispetto ai nostri accordi e dopo aver per mesi stabilito una proposta completamente diversa. Sarei dovuta diventare presidente del consiglio di amministrazione di Pugliapromozione e sarei entrata tramite commissariamento dell’ente. Poi il presidente mi disse che non era più possibile: stava subendo pressioni politiche, nello specifico da membri della giunta. Dopo un incontro del 15 febbraio 2019, io mi sono dovuta allontanare per motivazioni personali e la mia condizione facilitò il distacco di Emiliano. Il governatore era in grandissimo imbarazzo».

Si passò così all’avviso pubblico, uscito il 30 maggio 2019, e al successivo affidamento dell’incarico datato 8 luglio 2019. Lei entra in Puglia promozione da “una porta secondaria”, il cosiddetto “piano B”.

«Questa era la procedura stabilita dalle pubbliche amministrazioni visto che erano state identificate precisamente le mie capacità. Il bando rappresentava la strada per poter entrare ricevendo un compito che sarebbe stato prorogato di sei mesi in sei mesi. Preciso, rispetto alle richieste di interrogazioni da parte di Fratelli d’Italia, che il compenso fu stabilito interamente dal presidente. L’incarico venne poi prorogato per tre volte con una durata diversa che dipendeva dall’accantonamento finanziario. Il contratto, di cui si era discusso ma che poi non si è materializzato, doveva avere la durata di tre anni, prorogabili, con un compenso molto minore».

Nel frattempo lei sostiene di aver continuato a lavorare, a organizzare eventi e a portare il nome della Regione nel mondo, compensata solo dalle promesse e dalle aspettative mentre i fatti, ovvero il contratto nero su bianco, latitavano. È cosi?

«Ho continuato a lavorare per loro anche se con il freno a mano. Io per la Puglia ci lavoro da oltre vent’anni ma non per un incarico pubblico, ma per il mio lavoro. Per l’ambasciatore italiano a Londra ero già l’ambasciatrice della Puglia in Inghilterra. Così mi conoscevano anche all’Istituto italiano di cultura a New York».

E poi, sul suo percorso, si spiana poi un’altra strada: quella del Teatro pubblico pugliese. E la porta d’ingresso è, ancora una volta, rappresentata da un bando.

«Quando è arrivato Scandale, nominato dal presidente come direttore generale (di Puglia promozione, ndr), disse che non c’erano più soldi per il mio incarico, non aveva alcuna intenzione nei miei confronti. Cercava di rimandare continuamente. Fu sua l’idea del Teatro pubblico pugliese mentre il presidente continuava a rassicurarmi sulla prosecuzione del mio contratto con Pugliapromozione. Bastava che mi dicessero dalla Regione di non avere più bisogno di me. Dopo che inviai la documentazione per il bando all’ufficio di Teatro Pubblico Pugliese, scoprii che le carte erano state girate a un quotidiano. Una cosa molto carina (dice in tono sarcastico, ndr). Volevano crearmi un danno. A quel punto decisi di tirarmi fuori nonostante, qualche mese dopo, risultai vincitrice del bando».

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

Finanziamo agevolati e contributi

per le imprese