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Fiere di Parma sempre più internazionale


Una nuova manifestazione in un settore non proprio core. Un format inedito e «snello». E soprattutto una timeline di eventi che, grazie alla sinergia con Koelnmesse, la Fiera di Colonia, ogni anno vedrà in calendario una manifestazione di riferimento dei settori food e food tech.

«Insieme a Koelnmesse, abbiamo un database di 8.000 aziende in tutto il mondo. E grazie agli accordi tra Cibus/Cibus Tec (manifestazioni di riferimento per il settore agroalimentare Made in Italy, ndr) e Anuga/Anuga FoodTec (i saloni dedicati al Food & beverage e alle soluzioni tecnologiche dell’industria alimentare, fiore all’occhiello di Koelnmesse), parliamo tutti gli anni agli imprenditori del settore», ha dichiarato a Milano Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma, spiegando gli obiettivi di Kpe (Koeln Parma Exhibitions), la joint venture paritetica tra i due enti fieristici lanciata nel 2016.

Una veste più internazionale per Tuttofood Milano 

Una sinergia che si è ulteriormente rafforzata con l’acquisizione di Tuttofood Milano, l’evento che si svolgerà dal 5 all’8 maggio a Rho Fiera, per la prima volta sotto l’egida di Fiere di Parma e con una superficie espositiva in aumento del 30% rispetto alle passate edizioni. «Vogliamo farlo diventare l’Anuga degli anni pari», ha sottolineato Cellie.

Dopo l’edizione 2025, Tuttofood si svolgerà infatti negli anni pari (a maggio 2026 e maggio 2028), in modo da alternarsi con l’Anuga di Colonia e, in Italia, con Cibus. La sua formula prevede un vero e proprio «Fuorisalone del food», con degustazioni, «ristoranti brandizzati, pop up store, un ricco calendario di eventi», ha aggiunto Cellie.

Ma soprattutto Tuttofood avrà una nuova veste più internazionale, con buyer ed espositori provenienti dall’estero. Anche grazie alla rete di vendita di Koelnmesse, composta da «un centinaio di agenti worldwide», ha precisato Thomas Rosolia, a.d. di Koelnmesse Italia.

Due nuove fiere a Bergamo per Koelnmesse  

La Fiera di Colonia ha in portafoglio un’ottantina di manifestazioni, tredici delle quali nel settore food e dieci nel settore tech. Nel 2024 il suo fatturato è stato pari a 365 milioni di euro, con un utile di 20 milioni. Oltre 2,1 milioni i visitatori da 197 paesi, 34.500 gli espositori (da 106 paesi) di 25 settori industriali, dal food ai videogiochi, dall’arredamento alla prima infanzia. E nuove manifestazioni in Italia (Interzum Forum Italy, Mostra/Convegno dedicata alla filiera e subfornitura per il comparto della produzione del mobile e International Hardware Fair Italy, dedicata al comparto ferramenta, entrambe alla Fiera di Bergamo), con un «format di due giorni molto easy per i visitatori e con meno costi per gli espositori», ha spiegato Rosolia, aggiungendo: «Le fiere devono diventare sostenibili a livello di costi e dare risultati nel più breve tempo possibile».

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Labotec, a Parma debutta un nuovo evento con un format inedito 

Una formula mutuata anche da Labotec, il nuovo evento di Kpe dedicato alle tecnologie, soluzioni e innovazioni per il settore dei laboratori e delle analisi che si terrà a Parma il 28 e 29 ottobre 2025. «Una sfida doppia: un nuovo evento in un settore non tipicamente nostro», ha detto Cellie. E un format di due giorni, «semplice, snello e democratico: dalle startup alle multinazionali, tutti gli espositori avranno a disposizione spazi uguali».

A ottobre a Parma torna il Cibus Tec Forum 

Sempre a ottobre (28 e 29) tornerà al quartiere fieristico di Parma il Cibus Tec Forum, «spin-off di Cibus Tec (vetrina della meccanica e impiantistica alimentare): due giorni per reimmaginare il food tech», ha precisato Fabio Bettio, direttore Kpe. Con un format nato per «dare spazio a tutte le innovazioni che nelle grandi manifestazioni tendono a essere “annacquate” dalla grande offerta».

Il restyling del quartiere fieristico di Parma sarà completato a fine 2026 

Intanto prosegue il restyling del quartiere fieristico di Parma, un progetto da 20 milioni di euro affidato all’architetto paesaggista portoghese João Ferreira Nunes che sarà completato nell’ottobre 2026.

Sempre in tema di investimenti, Fiere di Parma, il cui fatturato è pari a 42 milioni, destinerà quest’anno circa 3 milioni di euro all’«incoming networking»: «Non vendiamo spazi, vendiamo relazioni commerciali», ha concluso Cellie.

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