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Blitz in centro contro l’occupazione delle case popolari


Blitz interforze contro l’occupazione abusiva delle case popolari a Viterbo. È scattato all’alba di oggi, 27 febbraio, con le forze dell’ordine che, partite dal palazzo della prefettura, intorno alle 7 hanno fatto irruzione nella zona di San Faustino. È l’area più critica e più colpita dal fenomeno. Interessati cinque appartamenti, i primi con i decreti di sfratto.

Sul posto, tra via Egidio da Viterbo e via Santa Rita, polizia locale e di stato, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco e ambulanze. Circa 200 uomini, anche in tenuta antisommossa. “Quartieri generali” per i mezzi allestiti al Sacrario e in piazza della Trinità. Presenti anche la sindaca Chiara Frontini e gli assessori Giancarlo Martinengo e Rosanna Gilberto. 

Proseguiremo – afferma Frontini – in questa attività di monitoraggio e controllo perché meritiamo quartieri sicuri e liberi dal degrado. Ora la gestione degli appartamenti tornerà in capo ad Ater, che provvederà a liberare le case e a renderle disponibili per le future assegnazioni delle liste d’attesa”.

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Sgomberate famiglie con bambini e animali

Prima dell’inizio dello sgombero i tecnici hanno chiuso i rubinetti del gas degli appartamenti, per evitare eventuali rischi. Poi l’intervento delle forze dell’ordine, che sono entrati nelle abitazioni dando inizio alle operazioni. Tra gli sgomberati anche diverse famiglie con minori, prese in carico dai servizi sociali. Quattro i minori che erano nelle case. Per gli animali domestici, soprattutto cani e gatti ma anche un acquario ci hanno pensato, invece, i veterinari della Asl.

Affidati temporaneamente ai servizi sociali i nuclei senza alloggi alternativi. Tre famiglie sono state accolte temporaneamente nella struttura geriatrica lungo la Teverina, una si è trasferita a casa di parenti mentre un 27enne dominicano è stato portato in questura per accertamenti dopo aver opposto resistenza.

Gli sgomberati sono stati supportati nell’imbustare o mettere negli scatoloni vestiti, effetti personali e oggetti di necessità. Dopo essere state liberate, le case sono state chiuse con pannelli in legno e le serrature cambiate.

Momenti di tensione

Lo sgombero è avvenuto serenamente, con umanità e professionalità. In diversi hanno lasciato gli immobili autonomamente e tra le lacrime, dovute all’incertezza del momento, ma dove necessario sono stati tutti presi in carico dai servizi sociali. Eppure non sono mancati momenti di tensione. Intorno alle 9 un 27enne dominicano di uno dei nuclei interessati ha dato in escandescenza. Ha prima tentato di buttarsi nel vuoto da una finestra, ha poi lanciato e rotto piatti e suppellettili all’interno dell’abitazione, opponendo resistenza allo sgombero. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine. Il 27enne si è scagliato contro la polizia lanciandogli un oggetto contundente e minacciandoli con un coltello. Gli agenti, nonostante il giovane abbia opposto resistenza, lo hanno bloccato e disarmato. Il 27enne è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e portarlo via in manette. La rabbia di una donna, che ha iniziato a urlare: “Fate schifo, dovete morì”. Sono stati attimi di agitazione, ma per il resto le operazioni si sono svolte senza particolari problemi.

Il fenomeno delle occupazioni

A Viterbo sarebbero una cinquantina gli alloggi occupati senza titolo, su un totale di 1200-1300 appartamenti. Nel solo quartiere di San Faustino le abitazioni illegalmente detenute sarebbero una ventina. Ma il problema non riguarda solo il centro storico. Anche quartieri come Capretta, Carmine, Ellera, Pila e Pilastro risultano coinvolti.

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Le occupazioni sono avvenute con modalità consolidate nel tempo: forzatura della porta d’ingresso per accedere a locali vuoti in attesa di assegnazione oppure subentri abusivi in alloggi regolarmente intestati ad altri, spesso con legami di parentela con i legittimi assegnatari. In alcuni casi, episodi più gravi hanno visto ignari proprietari rientrare dalle vacanze o dal lavoro e ritrovare le serrature cambiate e la casa sottratta.

Il ruolo dell’Ater

L’Ater ha più volte ribadito il proprio impegno nella lotta all’abusivismo abitativo, sottolineando che il suo operato si limita alla richiesta dei decreti di rilascio e sfratto per i soggetti occupanti senza titolo. Ad agosto l’ente ha dichiarato: “Da soli non siamo in grado di liberare gli alloggi occupati. È necessaria una sinergia forte tra istituzioni e il supporto delle forze dell’ordine. Solo così potremo sconfiggere i prepotenti e dare un tetto a chi segue le regole e viene inserito in graduatoria. I nostri uffici hanno attivato tutte le procedure legali per avviare gli sfratti di coloro che sono entrati negli appartamenti con la forza. Le occupazioni rappresentano un gravissimo danno, anche economico, per l’azienda”.

Le pene

L’inasprimento delle sanzioni contro chi occupa abusivamente un immobile è ormai legge. Il nuovo reato di occupazione abusiva di immobili, introdotto a fine settembre con l’approvazione del Ddl Sicurezza alla Camera dei deputati, prevede pene detentive da due a sette anni per gli occupanti senza titolo.



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